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Fabbisogno energetico

Fattori di correzione del fabbisogno energetico di mantenimento di un animale adulto.


mercoledì 7 dicembre 2022


Fattori di correzione del fabbisogno energetico di mantenimento di un animale adulto

Il punto di partenza, ogni qualvolta si parli di alimentazione di un cane o di un gatto, è sempre il calcolo del fabbisogno energetico dell'animale.
Esso è fondamentale non solo quando si prepara un piano nutrizionale casalingo ma anche quando si deve decidere quanto alimento industriale deve assumere il nostro paziente


Per il calcolo del fabbisogno energetico in bibliografia esistono numerose formule differenti e anche diversi approcci su come calcolarlo.

La maggior parte di questi metodi ha però due pilastri comuni: il FEM (o MER) si calcola a partire dal peso ideale metabolico (ossia il peso ideale elevato alla 0,75 nel cane e alla 0,67 nel gatto) e deve essere poi corretto e personalizzato sul singolo soggetto in base a diversi fattori come la razza, l'età, l'attività fisica, lo stato fisiologico e l'eventuale presenza di patologie (come per esempio l'obesità).

FEDIAF, per esempio, non propone una vera e propria formula di partenza per il calcolo del fabbisogno energetico a cui poi applicare dei fattori di correzione, ma propone formule differenti a seconda del soggetto e delle sue condizioni che, comunque, si basano tutte sul peso metabolico.

Nel cane, in base all'età del soggetto già adulto, per esempio, FEDIAF propone 3 equazioni differenti:
1-2 anni FEM = 130x (kg)0,75
3-7 anni FEM = 110x (kg)0,75
>7 anni = 95x(kg)0,75

Inoltre, propone altre formule in base all'attività fisica del soggetto e all'eventuale obesità:
Bassa attività fisica = 95x(kg)0,75
Moderata attività fisica a basso impatto = 110x(kg)0,75
Moderata attività fisica ad alto impatto = 125x(kg)0,75
Elevata attività fisica ad alto impatto (es cani da lavoro) = 150-175x(kg)0,75
Animali obesi = < 90x(kg)0,75

Mentre, in base alla razza, specifica equazioni da utilizzare solo per due razze:
per l'Alano suggerisce la formula 200x(kg)0,75
per il Terranova, consiglia la formula 105x(kg)0,75

Per lo stato fisiologico del paziente, FEDIAF riporta formule differenti e decisamente più complesse, sia per la lattazione che per la gestazione mentre, per la temperatura ambientale e la sterilizzazione, specifica che il fabbisogno energetico cambia in funzione di esse, ma non fornisce formule specifiche da utilizzare.

Nel caso nel gatto adulto, invece, propone principalmente due formule:
la prima per il gatto attivo in cui il FEM andrebbe calcolato con 100x(kg)0,67 e la seconda che dovrebbe essere utilizzata nei gatti sterilizzati e/o di casa in cui il peso metabolico dovrebbe essere moltiplicato per un fattore variabile tra il 52 e il 75.

Sicuramente, nell'uso quotidiano, scegliere l'approccio usato da FEDIAF non è sempre comodo e semplice, anche perché a volte ci si trova davanti a soggetti a cui andrebbero applicati sia fattori di correzione legati all'età sia quelli sull'attività fisica e, magari, anche una restrizione calorica perché l'animale è obeso e può diventare difficile scegliere la formula da usare in quel soggetto.

Un approccio leggermente diverso è proposto da Géraldine Blanchard ed è tra i più utilizzati dai nutrizionisti.

In questo metodo si parte sempre dal calcolo del fabbisogno energetico di mantenimento non corretto applicando la formula
per il cane: 130x(kg)0,75
per il gatto: 100x(kg)0,67

E poi il risultato viene moltiplicato per dei fattori di correzione k1, k2, k3, k4 in base al singolo soggetto.

Il K1 è il coefficiente di correzione legato alla razza ed è uguale ad uno per la maggior parte delle razze eccezion fatta per:
- Razze nordiche, retriever in cui k1 = 0,8
- Beagle, cocker in cui K1 = 0,9
- Alani e levrieri in cui K1 può variare da 1,1 a 1,2

Il K2 è, invece, il fattore di correzione legato all'attività fisica:
- 0,7 per gli animali letargici
- 0,8 per i sedentari
- 0,9 per gli animali calmi
- 1 per gli animali con un'attività fisica "normale"
- 1,1 per cani e gatti attivi
- 1,2 per gli iperattivi
- Un coefficiente variabile tra 1,1 e 1,25 per i cani che fanno agility o corse
- Un coefficiente variabile tra 1,5 e 2 per cani da caccia, da gregge o da recupero durante l'attività
- Un coefficiente estremamente variabile per i cani da slitta: 1,2-7

Il k3 è quello legato allo stato fisiologico che nell'animale adulto può riguardare:
- La sterilizzazione con k3 = 0,8
- La gestazione (dalla quinta settimana) con un k3 crescente a seconda della settimana e che varia da 1,1 a 1,5
- La lattazione che, a seconda, della settimana, può variare da 3 a 4

Il k4 è, infine, il fattore di correzione legato alla presenza di eventuali patologie:
- Obesità con k4 variabile da 0,6-0,8
- Linfoma con k4 = 0,8
- Osteosarcoma prechirurgia k4 = 1,2
- Ustioni con k4 variabile tra 1,2 e 2 a seconda della gravità e dell'estensione
- Setticemia k4 che varia da 1,2 a 1,5
- Cachessia con k4 che varia da 1,1 a 2 a seconda del grado.

Géraldine Blanchard non offre, invece, fattori di correzione specifici in base alla temperatura ambientale.

Tuttavia, le condizioni ambientali influiscono sul calcolo del fabbisogno energetico giornaliero poiché un animale, per mantenere costante la sua temperatura corporea, utilizza energia.

In bibliografia (Mussa, 1998), sono reperibili, dei fattori di correzione legati alla temperatura ambientale (k5) così calcolati:
- 30-35 gradi (solo per cani a pelo lungo) k5 = 1,2
- 20 gradi k5 = 1
- 10 gradi (ad eccezione delle razze nordiche) k5 = 1,1
- 0 gradi (ad eccezione delle razze nordiche) k5 = 1,25
- - 10 gradi k5 = 1,5

Osservando i fattori di correzione sopracitati risulta evidente quanto sia variabile il fabbisogno energetico del singolo soggetto.

Infatti, oltre ai due esempi citati, ci sono molte altre equazioni proposte in bibliografia sul calcolo delle kcal che andrebbero apportate con la dieta ad un cane o ad un gatto.

La maggior parte dei nutrizionisti, ad esempio, nel cane partono dall'equazione FEM = 110x(kg)0,75, ossia quella proposta da FEDIAF per i cani che hanno un'attività fisica moderata, come la maggior parte dei nostri pazienti che vivono in appartamento, per poi applicare come fattori di correzione solo quelli legati alla razza, allo stato fisiologico del paziente e all'eventuale presenza di patologie.

Se si prova ad applicare, in uno stesso soggetto, le diverse formule proposte ci si rende davvero conto di quanta variabilità possa esserci nel calcolo del fabbisogno energetico giornaliero di un animale.

A questo punto verrebbe naturale chiedersi: chi ha ragione? Quale è quella corretta?

La verità è che non esiste una risposta a questa domanda.

Le variabili del singolo soggetto sono talmente tante che a volte potrebbe essere corretto utilizzarne una e a volte utilizzarne un'altra.

In linea generale la scelta più sensata è quella di scegliere un metodo che sia sempre lo stesso, anche in base alla propria esperienza, e poi modificare eventualmente l'apporto calorico in base alla risposta del singolo paziente ossia, dopo aver effettuato un primo calcolo del fabbisogno energetico, controllare periodicamente il peso dell'animale per controllare che esso rimanga costante (o nel caso di animali cachettici o obesi che ci si diriga verso il raggiungimento del peso ideale) e nel caso di una variazione non desiderata modificare l'apporto calorico giornaliero.

BIBLIOGRAFIA:
- Géraldine Blanchard, Bernard-Marie Paragon. L'alimentation des chiens. France Agricole Editions, 2008 - Dogs - 206 pages.
- Géraldine Blanchard. L'alimentation des chiens. France Agricole; édition (22 mai 2020)
- FEDIAF Nutritional Guidelines, ottobre 2021
- Mussa P., Meineri G., Bergero D. I fabbisogni energetici di mantenimento dei cani. Veterinaria 12, 1, 45-50. 1998


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